I due avversari si fronteggiarono guardandosi negli occhi. Attenti al respiro, alla percezione delle cose. Al tutto e al niente. Posizione di guardia.
Il tempo che sembra fermo. Cristallizzato in quell’attimo preciso. Il confine fra la quiete e la voglia di distruggere il mondo.
Con un ringhio minaccioso, Beka, fantasma nero con una maschera sulla faccia, buttò fuori l’aria e si apprestò a colpire.
L’uomo di fronte a lei, occhi di smeraldo che sembravano bruciare, fece lo stesso.
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