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mercoledì 15 maggio 2013

NEL CUORE DEL DIAVOLO - GADGET DI MISSIONE - LA P 90


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In accoppiata con la FiveseveN, come le altre volte, avrebbe usato la pistola mitragliatrice della FN che usava lo stesso calibro, la P90, cinquanta colpi nel caricatore, leggera e spaventosamente efficace. Se i tecnici del Diesis avevano fatto come lui aveva richiesto, l’avrebbe trovata dentro il baule portaoggetti, opportunamente ampliato, della macchina che gli avevano procurato per il viaggio.







FN P90

http://it.wikipedia.org/wiki/FN_P90 

 

L'FN P90 è un'arma da fuoco automatica, rientrante nella categoria delle personal defense weapons, prodotta dalla ditta belga Fabrique Nationale de Herstal.

Storia

La FN P90 è stata sviluppata agli inizi del 1990, con l'intento di creare un'arma di difesa personale per soldati i quali svolgono attività che non necessitano di un armamento portatile, come i guidatori di carro armato o i serventi di un pezzo di artiglieria. Le pistole e le mitragliette standard di quel periodo erano infatti inefficaci contro i nemici che indossavano giubbotti antiproiettile.
Inizialmente, quindi, gli ingegneri dell'FN idearono un nuovo proiettile, con grandi capacità di penetrazione conosciuto come SS90 che somigliava molto ad una versione ridotta dei proiettili 5,56 NATO.



I tecnici dell'FN non furono comunque i primi a fare ricerche in questo senso: ad esempio, nel 1950, l'Esercito statunitense testò una versione della Carabina M1 modificata per proiettili .22 Johnson e, più tardi, la Colt produsse due tipi di munizioni, le .22 SCAMP e le 5,60x30 MARS, utilizzati nei modelli SCAMP e MARS che erano considerati mini fucili d'assalto. Quest'ultimo proiettile, il 5,60x30 MARS è da considerarsi il predecessore del 5,7x28 SS90 usato nel P90.
Però, se già nel 1980 era diffuso il concetto di un'arma portatile per la difesa personale (PDW dall'inglese Personal Defense Weapon) con elevata precisione e letalità e un raggio di tiro di 200-250 metri, era anche vero che non erano state adottate armi che avevano queste caratteristiche. L'FN decise di seguire questi concetti per creare la propria PDW e avviò il Progetto 9.0 che doveva portare ad un'arma leggera, piccola, completamente ambidestra, con un ampio caricatore e facile da usare e da mantenere.
L'arma che ne risultò apparve intorno al 1990 con il nome di FN P90 Personal Defense Weapon con munizioni 5,7x28 SS90 potenziate rimpiazzando gli originali proiettili in polimeri con proiettili dual-core in acciaio e alluminio con una maggior penetrazione. Molti altri tipi di munizioni sono stati creati per quest'arma come traccianti o proiettili non letali da allenamento.
Intorno al 1995, l'FN unì al P90 una pistola, l'FN Five-seven che spara le stesse munizioni. Recentemente è stata inoltre introdotta una versione civile, il PS90.
In Messico è tristemente famosa per essere una delle armi preferite dagli uomini dei cartelli della droga come dimostrano gli innumerevoli sequestri di P90 e delle relative munizioni da parte delle forze di polizia messicane.[2]

Dati tecnici

Per abbassare il peso e le dimensioni, gli ingegneri dell'FN utilizzarono una compatta e leggera configurazione bullpup fatta in polimeri resistenti agli impatti. Anche il caricatore fu costruito in polimeri traslucidi e conteneva 50 proiettili in due file. Per rendere l'arma più compatta possibile, si decise di seguire l'idea dell'ingegnere americano Hall cioè di posizionare il caricatore sopra la canna, con le cartucce in posizione orizzontale e la punta rivolta a sinistra. Al contrario del sistema Hall, che prevedeva un'unità rotante per portare le cartucce nella giusta posizione, nell'FN P90 fu usato una rampa fissa a elica. Per rendere l'arma ambidestra, fu deciso che i bossoli venissero espulsi dal basso. Infine, per il sistema di puntamento, è stato usato un modulo di puntamento laser (LAM dall'inglese Laser Aiming Module) e un sistema di collimazione reflex.



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Afferrò la P90 e si sporse per sparare alcune raffiche per rispondere al fuoco. I bossoli espulsi dalla parte inferiore del calcio gli finirono in grembo. Le detonazioni della pistola mitragliatrice lo assordarono. Mantenendosi piegato per offrire minor bersaglio ai nemici, inserì la retromarcia. Poi diede gas con forza lasciando la frizione. Il braccio destro teso in avanti che continuava a sparare in rapida successione per crearsi una copertura. Quello che restava del parabrezza si disgregò in un ultimo sprazzo di grandine luccicante.



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