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Frugò nelle tasche situate sotto il coperchio della valigetta, e trovò il telefonino operativo. Gli avevano messo a disposizione un cellulare che in apparenza sembrava un Sony Ericsson Titanium Silver Cyber-shot, in realtà si trattava di un ibrido ad alta tecnologia modificato dai tecnici della Renaissance, l’équipe scientifica che lavorava per il Diesis. Il telefonino aveva una ricezione potentissima ed era dotato di un efficace dispositivo anti-intercettazione e di alcuni software satel- litari assolutamente innovativi e all’avanguardia.
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Sul display del Sony: la piazzetta deserta. Poi nell’inquadratura era comparso un uomo. Qualcuno che probabilmente era uscito dal parcheggio, dopo aver lasciato la macchina, e che aveva preso a salire i gradini che portavano all’entrata della chiesa. Un tipo che indossava un parka. Niente di sospetto. Un fedele che stava andando in chiesa. Oppure un turista.
Poi erano giunte altre tre persone che camminavano una dietro l’altra, cappotti scuri e cappucci sulla testa china, simili a fedeli a una processione, che presto erano scomparsi a loro volta all’interno.
Un’occhiata al countdown del navigatore: tempo d’arrivo tredici minuti. Trattenendo un’imprecazione, aveva scalato la marcia per sorpassare una maledetta Fiat Panda 4×4 rossa che andava troppo lenta.
Nel display del telefonino adesso compariva l’immagine della piazzetta di nuovo deserta. Marc aveva pensato che le tre figure che erano entrate con il capo chino davano l’idea di fantasmi neri. Apparizioni ancestrali.
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